lunedì 19 dicembre 2011

Said the Whale
La bellissima Vancouver ci dona i suoi Said the Whale, freschi vincitori del Juno Awards 2011 come nuovo gruppo dell'anno.
Il loro terzo lavoro in studio vedrà la luce nel 2012 e seguirà i due precedenti album Howe Sounds/Taking Abalonia (2008) e il più recente Islands Disappear (2009).


Come anticipazione di Little Mountain è stato rilasciato un EP (New Brighton), contenente questa canzone

Una musica composta da suoni che rispecchiano il sentirsi vivi, liberi e giovani.
Un lavoro leggero, molto piacevole e da seguire con interesse.



Conoscevo poco questo progetto canadese.

It was a bad idea, bring them here
Cause they got shifty eyes
Always seems paradise

Viva Vancouver, Viva il Canada.

venerdì 16 dicembre 2011

Pink Floyd - Don't leave me now

Domenica scorsa ho visto Pink Floyd - The Wall, al cinema, dieci anni dopo la prima e unica volta che lo vidi.

Ero piccino ai tempi e non ero in grado di capire il significato di molte scene.
E' un capolavoro sotto diversi aspetti, non solo per quello musicale.

Amo i Pink Floyd.

lunedì 12 dicembre 2011

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari

Cortile posteriore dell'Hotel Excelsior

“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
E fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei
E stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali
E fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti
Ed io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me
E non c’era rimasto nessuno a protestare.”

Queste erano le parole di Martin Niemöller.
La sua poesia avrà almeno 60 anni.

Oggi siamo quasi nel 2012.
A Torino esistono famiglie italiane rimaste nel medioevo.
Una ragazza di 16 anni che viene costantemente mandata dal ginecologo per verificare che non abbia perso la verginità.
Eh, giusto così. Si deve arrivare illibati al matrimonio.
Poi capita che questa ragazza si prenda bene (innamorata potrebbe non corrispondere a verità) di un ragazzo e finisca per far sesso con lui.
Cosa succede a questo punto?
Per paura dei genitori, simula uno stupro ad opera di stranieri.
Fin qui tutto nella norma, ormai funziona così.

Familiari, amici e abitanti della zona si organizzano per fare una fiaccolata, in segno di solidarietà verso la ragazza.
La passeggiatina porta questo gruppo di persone a ridosso di un campo rom.
Giustamente, perchè ormai funziona così, viene dato fuoco all'accampamento.
Probabilmente era un gesto di solidarietà anche verso i rom, visto il freddo di questi giorni.
Che problema potranno essere delle molotov lanciate per scaldare un po' la serata.

martedì 6 dicembre 2011

Grooveshark. Free music streaming

Capita spesso di trovarmi fuori casa e di voler ascoltare un po' di musica e di non poterlo fare perchè non ho caricato qualche album sul mio lettore mp3.

Grazie alle funzionalità di Grooveshark, non sarà un problema aver dimenticato di aggiornare il lettore.




Con questa applicazione (funziona sia tramite app per smartphone e via browser) è possibile ricercare e ascoltare in streaming praticamente ogni traccia presente sul web.

GROOVESHARK SUL WEB
Collegandosi all'indirizzo http://www.grooveshark.com si presenterà questa schermata.

Splash screen del sito

All'interno della casella di testo, possiamo cercare per titolo, artista o album. Ho inserito "Parkway Drive".
Casella per ricercare i nostri brani o artisti preferiti


La ricerca fornisce un risultato di questo tipo.
Risultati ricerca


Tutto ciò che trova una corrispondenza viene elencato e suddiviso in cartelle (brani, artisti, album e altre).

Se selezioniamo 'Album' verranno listati tutti i dischi presenti.
Apriamo 'Deep Blue' e vediamo la tracklist.
Album trovati


A questo punto possiamo eseguire uno o più brani, oppure inserirli tutti nella lista di esecuzione con un click su 'Riproduci tutto'.
Possiamo riprodurre tutta la lista visualizzata


Nella parte bassa della pagina verranno caricate le canzoni che abbiamo selezionato, in questo caso tutte.
Possiamo scegliere la canzone da eseguire, mettere in pausa, fermare la riproduzione.
Il player è molto valido e, con una connessione normale, non si riscontrano problemi di buffering.
Player molto efficiente


LA SMART RADIO
In basso a destra, nell'area dei settaggi, c'è il comodissimo tasto Radio, tramite il quale è possibile accendere, o spegnere, la smart radio.
Avviamo la smart radio


Come vediamo da questa immagine, quando la smart radio è in funzione, vengono inserite automaticamente, in coda alla playlist, canzoni simili a quella che stiamo ascoltando.
Uso spesso questa modalità per evitare di sentire sempre gli stessi pezzi.
Il motore della radio è potente e calibrato.
Ascoltando i Parkway Drive, difficilmente verranno messi in coda brani di Laura Pausini.
Per fortuna.
Anteprima di quello che vedremo


SMARTPHONE
Durante l'arco di quest'anno, l'applicazione è stata rimossa dal Market di Android per “violazione dei termini del servizio”.
Potete ben immaginare i motivi, visto che questo servizio vive esclusivamente grazie agli utenti che caricano le proprie canzoni.
Ad ogni modo esistono diversi market alternativi rispetto a quello ufficiale di Google.
Per quanto riguarda iOS (iPod, iPad, iPhone, etc), l'unico modo per averla è di jailbreakare il vostro dispositivo e successivamente scaricarla tramite Cydia.

Buon ascolto!

giovedì 1 dicembre 2011

Noruwei no mori.

Finalmente ce l'ho fatta.
Sto leggendo Norwegian Wood.
Dico finalmente perchè è un libro che ho acquistato diversi mesi fa e non ho mai avuto il tempo, complice anche un'altra lettura da terminare, di potermi dedicare all'opera di Murakami.
Consigliatomi da diverse persone, ho sempre avuto il desiderio di immergermi in questa lettura.
Mi piace molto la cultura giapponese, mi affascina anche se non la conosco a fondo.

 

Per il momento ho letto meno di cento pagine, la stanchezza notturna mi impedisce di divorarlo, e non posso far altro che parlarne bene.
La storia gravita intorno alla vita di Toru Watanabe, i suoi amori, le sue gioie e i dolori che lo circondano.
Chiunque l'abbia letto mi ha riferito che, una volta giunto alla fine, proverò una forte malinconia mista a tristezza.
Non ho paura, voglio finirlo e voglio vedere l'effetto che avrà su di me.

Quello di Murakami è un nome attuale, vista la recente pubblicazione di 1Q84, romanzo che storpia il titolo del capolavoro di George Orwell, 1984.
Il gioco di parole è stato possibile grazie alla pronuncia giapponese del numero nove, kyuu, che corrisponde a quella inglese della lettera Q.

Una cosa alla volta però.
Le 720 pagine di 1Q84 mi spaventano.
Un giorno le leggerò.

Il Teatro degli Orrori - Il nuovo mondo

La musica italiana non mi piace.
Se non fosse per Il teatro degli orrori, e pochi altri gruppi, non ascolterei nessuna produzione nostrana.


Una notte di tre anni fa ero ancora troppo attivo per andare a dormire.
Era una di quelle notti in cui i fiumi dell'alcohol non volevano cessare il loro scorrere.
Rientrando in casa, mi sdraiai sul divano sperando di rilassarmi.
Accesi automaticamente il televisore, sintonizzandolo su un programma musicale.

La mia mente vagava ancora per i luoghi in cui ero stato in precedenza e venne catturata dalle immagini e dal suono di questa canzone.



"Hai sentito di Tom?".
No, chi cazzo è Tom?
Tom se n'è andato via, questo non è uno scherzo non è neanche una fantasia.

La canzone mi ha destato completamente, facendomi riprendere da quello stato di sonnolenza.
Cercai più informazioni possibili su questo gruppo a me sconosciuto.
Da quel momento sarebbe diventata la mia band di riferimento nel panorama italiano.

I due album pubblicati, sino a oggi, sono Dell'impero delle tenebre (2007) e A sangue freddo (2009), entrambi editi da La Tempesta.
Il prossimo 31 gennaio sarà la volta de Il nuovo mondo.
Non vedo l'ora di poterlo ascoltare e di seguirli nuovamente nelle loro esibizioni dal vivo, teatrali e potenti.

Sito ufficiale -> http://www.ilteatrodegliorrori.com/

mercoledì 30 novembre 2011

Il miglior film del 2011


Lo so, manca ancora un mese alla fine dell'anno ma, guardando le prossime uscite nella sale, non credo ci sia qualche pellicola in grado di farmi cambiare idea.
Drive è uno di quei film che vorresti non finisse mai, uno di quelli che ti tiene attaccato allo schermo senza darti la possibilità di non apprezzarlo, di non innamorartene.

Attualmente non è più in programmazione nei cinema, vi consiglio di guardarlo appena verrà pubblicato nelle home edition.





I punti a favore di questo lavoro
Un grande contributo alla causa viene fornito dalla potente colonna sonora, presente fin dalla prima scena del film, realizzata da Cliff Martinez.
La regia affidata al norvegese Nicolas Winding Refn (vincitore del premio per la miglior regia all'ultimo Festival di Cannes), imperdibile la sua "Trilogia di Pusher".
Il personaggio principale, il driver del quale non sapremo mai il nome, è Ryan Gosling, l'ebreo naziskin di The Believer.


Il cast che circonda il nostro driver è di tutto rispetto.
Vorrei fare una citazione particolare per Bryan Cranston, uno degli attori che seguo maggiormente grazie anche all'enorme successo di Breaking Bad, una famosa serie-tv.
Prima di vederlo, non mi ero documentato molto sul film. Spesso evito di guardare trailer per non lasciarmi influenzare nè condizionare.
Ero all'oscuro su tutto e mi sono piacevolmente sorpreso nel trovare Cranston in azione.

Trama
Siamo a Los Angeles.
Il driver è uno stuntman che lavora nell'industria hollywoodiana e in un'officina.
Incontra la sua vicina di casa nel posteggio di un market e si offre per accompagnare a casa lei e suo figlio; la loro macchina non ne voleva sapere di mettersi in moto.
Tra i due scatta qualcosa, complice la lontananza del marito carcerato.
E fin qui potrebbe sembrare qualcosa di ovvio, di banale, di già visto.
Niente di più sbagliato.
Durante tutta la durata del film, 100 minuti tondi tondi, dallo schermo proveniva una massiccia dose di adrenalina, condita da musiche elettroniche che acceleravano lo scorrere del sangue nelle mie vene.
Drive ti prende e ti rapisce. Ti entra dentro e non riesce più ad uscirne perchè sei tu ad impedirglielo.

Non voglio svelare ulteriori particolari, guardatelo prima possibile.

La frase
"Dammi ora e luogo, ti do cinque minuti. Qualunque cosa accada in quei cinque minuti sono con te ma, ti avverto, qualunque cosa accada un minuto dopo sei da solo. Io guido e basta."

Accettate un con(s)iglio!!!

Poche volte ho desiderato di leggere un libro come mi è capitato per questo romanzo di Giacomo Gardumi.

Qualche giorno fa scrissi queste parole:
"Libro scritto da cani.
Ho notato un uso ripetitivo di termini come
subitaneo e aggrottare le sopracciglia.
Ogni volta che l'autore doveva descrivere un'azione/reazione veloce, immediata, repentina ha sempre e solo usato l'espressione già citata sopra.
Mi sembra anche strano che i personaggi di questo romanzo dovessero
aggrottare le sopracciglia così frequentemente.

Volevo prestarlo a qualche mio amico, prima di leggerlo.
Adesso lo regalerò al mio peggior nemico." 



La notte eterna di un coniglio che non emoziona, non incute timore, non fa niente di niente se non attendere molto lentamente la fine del libro.
Il fatto che nel frattempo sia protagonista, attivo, di scene splatter è un'aggravante.
Non viene in aiuto nemmeno come ferma-tavolo, nel caso in cui abbiate dei problemi di equilibrio in cucina, viste le oltre 400 pagine.
Un bel mattonazzo con cui far ben poco, non ci si può nemmeno costruire un rifugio nucleare.

Il giardino dei sentieri che si biforcano

Poi ti ritrovi un giorno, precisamente in tarda serata, a guardare una puntata di un telefilm che ti appassiona.
Quello che non sai è ciò che sta per accadere; quello che non conosci è il tuo futuro.
Non hai avuto un Flashforward, non appartieni al telefilm, la tua vita è lontana anni luce dagli avvenimenti narrati.
Ti ritrovi in questo giorno, in questa sera, a guardare questa puntata di questo telefilm.
Il titolo non ti lascia indifferente. Ami le parole ed ami il suono che esse producono quanto vengono pronunciate.

The Garden of Forking Paths, tradotto come Il giardino dei sentieri che si biforcano, acquista ancora più poesia.
La puntata del telefilm è bella, niente da dire.

Esci, soliti amici, solite chiacchiere e solita piacevole serata.
La tua stanchezza ti spinge al rientro in casa, dove potrai finalmente riposarti un po'.

Giunge il mattino e, dopo i preparativi per affrontare la giornata (droghe sintetiche miste ad alcohol), sei pronto per uscire di casa.

Come di consueto prendi un libro da leggere nel tragitto verso l'ufficio.
Il precedente l'hai finito il giorno prima - piccola parentesi, davvero pessimo ma ne parlerò in seguito - e quindi devi sceglierne uno nuovo.
Il volume che richiama la tua attenzione è Finzioni di Jorge Luis Borges, una raccolta di racconti dello scrittore Argentino.
Sfogliando l'indice noti qualcosa che ti spinge fino a questo momento, fino alla creazione di questo blog.

Copio da Wikipedia
Finzioni si struttura in due parti: Il giardino dei sentieri che si biforcano e Artifici.

A questo punto, c'è qualcosa che non torna.

Il futuro è fuori che ci aspetta, il tempo è già stato vissuto ed è tutto passato. Quello che vediamo noi sono solo i nostri ricordi.
Era destino che vedessi quella puntata ed era destino che il mattino dopo iniziassi a leggere una raccolta ad essa legata.

Non so quale futuro mi attenda ma sono certo che, in un uno dei tanti sentieri che si biforcano, sarò sempre vivo.